Eventi e attività scientifica

9 febbraio 21:15 - “La sofferenza fisica del bambino. Come aiutare i genitori e la famiglia” - serata scientifica con Riccardo Chiarelli

La riflessione di Riccardo Chiarelli sottolinea il lavoro psichico preteso dall’irruzione del danno corporeo, tra dolore, sollecitazioni del mondo fantasmatico e nuovi equilibri nell’assetto narcisistico


9 febbraio 21:15  - “La sofferenza fisica del bambino. Come aiutare i genitori e la famiglia” - serata scientifica con Riccardo Chiarelli

mercoledì 9 febbraio alle 21:15 

Centro Psicoanalitico di Roma

 

 

Il lavoro che presento cerca di mostrare come una malattia o un danno corporeo possano interferire sull’equilibrio psichico e sull’assetto narcisistico e sollecitare il mondo fantasmatico. Le varie parti del corpo, i vari organi e apparati hanno la loro specificità, non solo in relazione al compito biologico che svolgono, ma sono anche associati a peculiari rappresentazioni consce, inconsce nella mente umana. La presenza di un simbolismo corporeo, di cui già Ferenczi si era interessato in un lavoro del 1913 (Sull’ontogenesi dei simboli), spiega la particolare coloritura affettiva che le rappresentazioni di vari organi o parti del corpo hanno grazie alla sovrapposizione di altre rappresentazioni molto investite emotivamente e ciò rende ragione della drammaticità della ferita narcisistica che a volte si associa ad una lesione d’organo.

La malattia o una disabilità del corpo, specie se gravi, costituiscono situazioni in cui il corpo invade la scena psichica, interferendo nell’esperienza di sé. Il bambino e la sua famiglia debbono fare i conti con il dolore per la mancanza, per i deficit funzionali o per la precarietà della vita. Come nota Winnicott (1988, p.41) “nel bambino più o meno piccolo esiste una elaborazione immaginativa di tutto il funzionamento corporeo”. L’immagine di sé che il bambino gradualmente struttura riflette anche l’immagine di lui che proviene dai suoi genitori. Le esperienze di malattia, di interventi chirurgici, suscitano tutta una gamma di fantasie e angosce consce e inconsce, relative ad aspetti corporei, che interferiscono sull’autopercezione (Tyson e Tyson 1990).

Certamente la presenza di una malattia o di un danno al corpo di un bambino, specie se di una certa gravità, genera dolore. Dolore che coinvolge tutta la famiglia. Tuttavia, il dolore è gestito in modo diverso dai vari componenti. Il dolore può essere negato o, in alcuni casi, amplificato da ciò che di fantasmatico si aggiunge al dato reale. Se il dolore tocca tutti gli elementi di una famiglia con un bambino che ha una malattia o un danno corporeo, tuttavia, secondo la mia personale esperienza, di frequente un membro della famiglia si fa contenitore del dolore, proprio e altrui.

In lavori precedenti (Chiarelli, 1994, 2006) mi sono interessato al tema relativo al significato inconscio della cecità e dell’occhio che si ritrova nella vita psichica, così come nel mito, nelle credenze, nelle leggende e di cui sin dai primordi si è occupata la psicoanalisi. Si può accedere così a rappresentazioni che si configurano nei binomi ‘vita-morte’, ‘impotenza-onnipotenza’, ‘bene-male’, ‘salvezza e perdizione’ e nelle equivalenze simboliche vista-vita psichica-coscienza e cecità-oscurità--inconscio. Il caso clinico presentato, un bambino di 6 anni a cui hanno esportato i bulbi oculari, si configura come una consultazione terapeutica e rimanda soprattutto all’equivalenza simbolica occhio-pene, cecità-castrazione, cecità-punizione-colpa di cui molto è stato scritto da  Freud in poi, con riferimento al mito di Edipo e al suo accecamento.

Gli elementi emersi nel lavoro terapeutico di ascolto riguardano vissuti di profonda sofferenza. Il dolore, i sensi di colpa, la rabbia, l’inganno per verità sottaciute.

Il valore terapeutico della consultazione bambino e genitori è stato quello di aiutare i genitori a svincolarsi, almeno parzialmente, da rappresentazioni terrifiche, mortifere relative al danno corporeo e permettere loro di comunicare una verità prima indicibile. Contemporaneamente è stato importante contenere la rabbia e dolore narcisistico del bambino, aiutandolo ad elaborare una perdita dolorosa.

Riccardo Chiarelli

 

LOCANDINA IN PDF



Partners & Collaborazioni