“Alla luce delle 'Nuove malattie dell'anima’ (stati limite, patologie narcisistiche, gravi disturbi della personalità dovuti a eccessi distruttivi, etc ...) si evidenziano all'attenzione e all'ascolto dell'analista nella relazione con il paziente aree psichiche indifferenziate, irrappresentabili. Ciò ha prodotto, negli anni ’60 la crisi del metodo analitico classico e il postulato della relazione interpersonale e asimmetrica tra analista e paziente (analista specchio). Postulato da cui deriva il paradigma della verbalizzazione e della presa di coscienza delle rappresentazioni ideative inconsce. Necessaria è stata da parte degli analisti, l’invenzione di nuovi paradigmi idonei ad aprire l’ascolto e la parola dei due soggetti dell’analisi, all’inconscio non rimosso indifferenziato. Da molti anni sono impegnato nell’interpretazione del pensiero metapsicologico per estenderlo oltre la versione ufficiale e censurata che Freud gli ha dato. Tre termini usati da Freud, in particolare nella lettera a Fliess del 25 maggio 1895, indicano il lavoro del pensiero metapsicologico: immaginare (phantasieren), tradurre (ùbersetzen) e indovinare (erraten). Ciò mi ha consentito di vivere nell’esperienza analitica la forza inventiva dell’immaginazione e la creatività dell’ascolto analitico capace di tradurre il materiale reale raccontato dal paziente, in fantasma. Nell’interpretazione della metapsicologia freudiana, infine, ho valorizzato il fattore quantitativo dell’energia indifferenziata. Energia che istituisce una relazione primaria indifferenziata che presiede ogni forma di rapporto differenziato tra due persone.” (Lucio Russo)
L’incontro è aperto, si svolgerà sia in presenza che in remoto. Ci si potrà connettere dalle 21.00 per iniziare puntualmente alle 21.15.
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