Palazzo delle Esposizioni - Roma- Scalinata di Via Milano, 9a
Unendo cinema e psicoanalisi, Cinemente offre un’occasione unica per guardarci allo specchio attraverso le riflessioni di registi o interpreti messi a confronto, dopo la visione dei loro film, con autorevoli psicoanalisti. Grazie alla collaborazione tra Azienda Speciale Palaexpo, Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e Centro Psicoanalitico di Roma, sezione della Società Psicoanalitica Italiana, la Sala Cinema di Palazzo Esposizioni Roma si trasforma da anni in un laboratorio aperto alla discussione e alla comprensione dell’agire umano, alla ricerca di quelle emozioni e tensioni che lo determinano e condizionano: una palestra della consapevolezza dove registrare i segnali di un disagio individuale e collettivo che si è fatto sempre più profondo. Il progetto si focalizza da sempre su temi che rimandano a esperienze di crisi o di passaggio e questa edizione, la decima, prende spunto dai grandi miti della classicità, quali Edipo, Medea o Narciso, per trovare delle narrazioni esemplari, dalle origini ad oggi, capaci di illuminare le costanti dell’esperienza umana. Con la psicoanalisi il mito è stato trasferito dal lontano passato a un eterno presente, che è quello della mente: le colpe paterne, l’assenza di empatia, la gelosia patologica, l’ossessione del possesso, la violenza, il lutto e molte altre esperienze dolorose che queste grandi figure mitiche incarnano, generano situazioni traumatiche e oppressive che i grandi autori del passato, come i registi di oggi, cercano di interpretare. Un esercizio prezioso di riflessione condotto con grande sensibilità e consapevolezza, che ci auguriamo possa offrire uno spunto per la comprensione della nostra esistenza.
PRIMO INCONTRO: giovedì 2 maggio, ore 20.00 - Orfeo ed Euridice
LE FAVOLOSE di Roberta Torre. Italia, 2022, 74’
segue incontro con Manuela Fraire e la regista
interviene: Chiara Buoncristiani
Libere, ribelli e sognatrici, alcune amiche trans bolognesi si ritrovano per una seduta spiritica per evocare lo spirito di Antonia, una loro compagna, sepolta dalla famiglia in abiti maschili e con il nome di battesimo. Il talento visionario di Roberta Torre rielabora il tema del lutto in questo documentario sorprendente con la leggerezza di una festa pagana ed esorcizza la morte della memoria restituendo alla defunta l’identità negata.
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